L’US ACLI a Birmingham!

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Oltre alle varie manifestazioni realizzate dall’Unione Sportiva Acli i nostri ragazzi sono sempre presenti anche in molti altri eventi e progetti, uno di questi è il progetto appartenente all’Erasmus + “Surviving the 21st Century” dove una dei nostri ragazzi del servizio civile ha preso parte. A seguire il racconto della sua esperienza!

“Emozionante ed educativa. Non posso che iniziare cosi descrivendo l’esperienza a Birmingham con il progetto “Surviving the 21st  century”, per l’esattezza nel paesino di Cofton Hackett. Le giornate sono passate velocissime grazie ai giochi, workshop e altre meravigliose attività proposte da Theo e Marios (responsabili del progetto) che giorno per giorno hanno creato un bellissimo rapporto con tutti noi! Ma la  cosa più bella è stata senza dubbio la convivenza proprio con altri ragazzi di diverse nazionalità perché si impara a relazionarsi  con persone che vedi per la prima volta, impari a conoscere il loro stile di vita, la cultura e anche le loro abitudini giornaliere spesso “strane” ( come uno dei ragazzi bulgari che ogni mattina mangiava per un esercito e si metteva a fare esercizi per il risveglio muscolare in sala mensa). Sicuramente le attività che ci hanno unito nel vero senso della parola sono stati i giochi e le tante attese “notti culturali”. I giochi passavano da quelli più soft ( uno per esempio consisteva nell’andare in gruppo a fare dei selfie con oggetti o luoghi che ci assegnava Theo. Ci dava un foglietto con scritto : fai un selfie con una fermata del bus, con un pub, con un market, con una locandina di un evento…) a quelli più complicati dove magari il fatto di esserci coricati alle 3 del mattino e svegliati alle 7 non aiutava di certo il cervello a ragionare:
DSC_0921in uno dei giochi per esempio ci hanno portato nel parco vicino a dove stavamo alloggiando, tutti dovevamo superare la lunghezza del parco passando solo sopra dei piccoli pezzi di carta. Se un pezzo rimaneva senza piede quel pezzo veniva sottratto.. quindi più di una volta accadeva che tra un pezzo di carta e l’altro rimanesse uno spazio di 1/1,5m.  Ma dopo un pò 48 menti sono riuscite ad ingegnarsi e superare la “dura” prova;

_MG_6869 oppure in un altro Marios ha messo una corda da un estremità all’altra della stanza ad un altezza di circa 1,5m  e tutti noi dovevamo superarla, ovviamente non passando sotto la corta e non toccando la stessa….ma questa prova purtroppo non siamo riusciti a superarla!). Le notti culturali ovviamente erano quelle più attese: dopo brevi racconti su storia, sport e geografia di ogni Nazione arrivava il  momento di cibo, alcool e balli tipici.( per fortuna pochi video immortalano i momenti dei balli).DSC_1152Parecchio interessanti erano anche le attività proposte da Marios e Theo. Personalmente sono due le attività che mi sono piaciute di più: una è quella dove, divisi per nazionalità, abbiamo discusso sul costo della vita in ogni Nazione (si è parlato di tasse, bollette, affitti, spese mensili,..) e rimanevi anche un po’ allibito quando scopri che in Slovacchia le scuole sono gratis (compresa l’università);IMG_5107 l’altra invece è quella dei video team: ci hanno diviso in gruppi e abbiamo fatto un lavoro dal tema “ la privacy su internet” dove ognuno di noi ha “recitato” una parte in un video creato da noi stessi. Ora, tutto bellissimo….mi mancherà ogni cosa…tranne il cibo!!A parte qualche cosa gradita di certo questo non è stato il loro punto di forza, diciamo che ci ha salvato parecchio il market  li vicino.

Ad oggi posso dire di aver potuto visitare città come Birmingham (caotica ma bellissima), aver conosciuto il paesino di Cofton Hackett ( a mio parere un vero e proprio paradiso circondato dal verde), di aver avuto  la fortuna, oltre aver conosciuto Marios e Theo, di aver incontrato 48 ragazzi senza pregiudizi e di aver instaurato dei legami tra risate, “Lezioni”, e turni di pulizia (mai state cosi divertenti in vita mia).

IMG-20160512-WA0016 DSC_1024Beh per finire un ringraziamento va senza dubbio all’Unione Sportiva che mi ha permesso di vivere questa favolosa esperienza!”

Michela

 

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